TRANSUMANZA

QUESTO BLOG E' IN VIA DI SUPERAMENTO. NE STIAMO TRASFERENDO I POST MIGLIORI SUL SITO DI VIVEREALTRIMENTI, DOVE SEGUIRANNO GLI AGGIORNAMENTI E DOVE TROVATE ANCHE IL CATALOGO DELLA NOSTRA EDITRICE. BUONA NAVIGAZIONE!

lunedì 28 giugno 2010

La Carta della Terra.

Aderendo idealmente ai principi di questo documento, Vivere altrimenti ha il piacere di condividerlo con i propri lettori senza omettere di citare il sito www.cartadellaterra.it. Buona lettura!

Preambolo
Ci troviamo ad una svolta critica nella storia del Pianeta, in un momento in cui l'umanità deve scegliere il suo futuro. A mano a mano che il mondo diventa sempre più interdipendente e fragile, il futuro riserva allo stesso tempo grandi pericoli e grandi opportunità. Per progredire dobbiamo riconoscere che, pur tra tanta magnifica diversità di culture e di forme di vita, siamo un'unica famiglia umana e un'unica comunità terrestre con un destino comune. Dobbiamo unirci per costruire una società globale sostenibile, fondata sul rispetto per la natura, sui diritti umani universali, sulla giustizia economica e sulla cultura della pace. Per questo fine è imperativo che noi, i popoli della Terra, dichiariamo la nostra responsabilità gli uni verso gli altri, verso la grande comunità della vita, e verso le generazioni future.

La Terra, nostra casa

L'umanità è parte di un grande universo in evoluzione. La Terra, nostra casa, è viva e ospita un'unica comunità vivente. Le forze della natura fanno dell'esistenza un'avventura impegnativa e incerta, ma la Terra ha fornito le condizioni essenziali per l'evoluzione della vita. La resistenza della comunità degli esseri viventi e il benessere dell'umanità dipendono dalla preservazione della salute della biosfera, con tutti i suoi sistemi ecologici, da una ricca varietà vegetale e animale, dalla fertilità del suolo, dalla purezza dell'aria e delle acque. L'ambiente globale, con le sue risorse finite, è una preoccupazione comune di tutti i popoli. Tutelare la vitalità, la diversità e la bellezza della Terra è un impegno sacro.

La situazione globale

I sistemi dominanti di produzione e consumo stanno provocando devastazioni ambientali, l'esaurimento delle risorse e una massiccia estinzione di specie viventi. Intere comunità vengono distrutte. I benefici dello sviluppo non sono equamente distribuiti e il divario tra ricchi e poveri sta aumentando. L’ingiustizia, la povertà, l’ignoranza e i conflitti violenti sono molto diffusi e causano grandi sofferenze. L'aumento senza precedenti della popolazione umana ha sovraccaricato i sistemi ecologici e sociali. Le fondamenta stesse della sicurezza globale sono minacciate. Queste tendenze sono pericolose, ma non inevitabili.

Le sfide che ci attendono

La scelta sta a noi: o creiamo un'alleanza globale per proteggere la Terra e occuparci gli uni degli altri, oppure rischiamo la distruzione, la nostra e quella della diversità della vita. Occorrono cambiamenti radicali nei nostri valori, nelle istituzioni e nei nostri stili di vita. Dobbiamo renderci conto che, una volta soddisfatti i bisogni primari, lo sviluppo umano consiste innanzitutto nell'essere di più, non nell'avere di più. Abbiamo la conoscenza e la tecnologia per provvedere a tutti, e per ridurre il nostro impatto sull'ambiente. L'emergere di una società civile globale sta creando nuove opportunità per costruire un mondo umano e democratico. Le nostre sfide ambientali, economiche, politiche, sociali e spirituali sono interconnesse, e insieme possiamo forgiare soluzioni che le comprendano tutte.

La responsabilità universale

Per realizzare queste aspirazioni dobbiamo decidere di vivere con un senso di responsabilità universale, identificandoci con l'intera comunità terrestre, oltre che con le nostre comunità locali. Noi siamo, allo stesso tempo, cittadini di nazioni diverse e di un unico mondo, in cui la dimensione locale e quella globale sono collegate. Ognuno ha la sua parte di responsabilità per il benessere presente e futuro della famiglia umana e del più vasto mondo degli esseri viventi. Lo spirito di solidarietà umana e di parentela con ogni forma di vita si rafforza quando viviamo con un profondo rispetto per il mistero dell’essere, con gratitudine per il dono della vita, e con umiltà riguardo al posto che l'essere umano occupa nella natura. Abbiamo urgente bisogno di una visione condivisa di valori fondamentali che forniscano una base etica per la comunità mondiale che sta emergendo. Per questo, uniti nella speranza, affermiamo i seguenti principi interdipendenti per un modo di vita sostenibile, come standard comune in base al quale le condotte di tutti gli individui, le organizzazioni, le imprese, i governi e le istituzioni transnazionali devono essere guidate e valutate.

PRINCIPI


I. RISPETTO E CURA PER LA COMUNITÀ DELLA VITA
1. Rispettare la Terra e la vita, in tutta la sua diversità
a.Riconoscere che tutti gli esseri viventi sono interdipendenti e che ogni forma di vita ha valore, indipendentemente dalla sua utilità per gli esseri umani.
b.Affermare la fede nell'intrinseca dignità di tutti gli esseri umani e nel potenziale intellettuale, artistico, etico e spirituale dell’umanità.
2. Prendersi cura della comunità vivente con comprensione, compassione e amore
a.Accettare che al diritto di possedere, gestire e utilizzare le risorse naturali si accompagna il dovere di prevenire danni all'ambiente e di tutelare i diritti dei popoli.
b.Affermare che con l'aumento della libertà, della conoscenza e del potere cresce anche la responsabilità di promuovere il bene comune.
3. Costruire società democratiche che siano giuste, partecipative, sostenibili e pacifiche
a.Assicurare che le comunità a ogni livello garantiscano i diritti umani e le libertà fondamentali e forniscano a tutti l'opportunità di realizzare appieno il proprio potenziale.
b.Promuovere la giustizia sociale ed economica, per permettere a tutti di raggiungere uno standard di vita sicuro e dignitoso, che sia ecologicamente responsabile.
4. Tutelare i doni e la bellezza della Terra per le generazioni presenti e future
a.Riconoscere che la libertà di azione di ciascuna generazione è condizionata dalle esigenze delle generazioni future.
b.Trasmettere alle generazioni future valori, tradizioni e istituzioni capaci di sostenere la prosperità a lungo termine delle comunità umane ed ecologiche della Terra.
Per potere realizzare questi quattro impegni generali occorre:

II. INTEGRITÀ ECOLOGICA
5. Proteggere e ripristinare l'integrità dei sistemi ecologici terrestri, con speciale riguardo alla diversità biologica e ai processi naturali che sostentano la vita.
a.Adottare a tutti i livelli piani di sviluppo sostenibile e norme che integrino la conservazione e il ripristino ambientale in ogni iniziativa di sviluppo.
b.Istituire e tutelare riserve naturali e della biosfera, comprese aree silvestri e marine, per salvaguardare i sistemi di sostegno della Terra, la diversità biologica e preservare il nostro patrimonio naturale.
c.Promuovere il recupero delle specie e degli ecosistemi in via di estinzione.
d.Controllare ed eliminare organismi esogeni o geneticamente modificati dannosi per le specie autoctone e per l'habitat, e impedire l'introduzione di questi organismi dannosi.
e.Gestire l'uso delle risorse rinnovabili come l'acqua, il suolo, i prodotti forestali e la vita marina in modo da non superare la loro capacità di recupero e da proteggere la salute degli ecosistemi.
f.Amministrare l'estrazione e l'uso delle risorse non rinnovabili, quali i combustibili minerali e fossili, in modo da ridurne al minimo l'esaurimento e impedire gravi danni ambientali.
6. Prevenire i danni come misura più efficace di protezione ambientale, e agire con cautela quando le conoscenze sono limitate.
a.Agire per impedire la possibilità di danneggiare irreversibilmente o gravemente l'ambiente anche se le conoscenze scientifiche sono incomplete o non certe.
b.Assegnare l'onere della prova a coloro che sostengono che una certa attività non provocherà danni significativi, e chiama i responsabili a rispondere di eventuali danni ambientali.
c.Garantire che, nel processo decisionale, vengano affrontate le conseguenze cumulative, a lungo termine, indirette, remote e globali delle attività umane.
d.Impedire l'inquinamento di ogni parte dell'ambiente e non permettere l'accumulo di sostanze radioattive, tossiche e comunque pericolose.
e.Evitare le attività militari dannose per l'ambiente.
7. Adottare sistemi di produzione, consumo e riproduzione che salvaguardino la capacità rigenerativa della Terra, i diritti umani e il benessere delle comunità.
a.Ridurre, riutilizzare e riciclare i materiali utilizzati nei processi di produzione e consumo, e garantire che i rifiuti residui siano assimilabili dai sistemi ecologici.
b.Comportarsi con parsimonia ed efficienza nell'utilizzo dell'energia, privilegiando sempre di più fonti di energia rinnovabile, come quella solare o eolica.
c.Promuovere lo sviluppo, l’impiego e il trasferimento equo di tecnologie ecologicamente sicure.
d.Includere nel prezzo di vendita i costi ambientali e sociali dei beni e dei servizi, e permettere ai consumatori di identificare i prodotti conformi alle normative sociali e ambientali più severe.
e.Garantire a tutti l’accesso a un’assistenza medica che promuova la salute riproduttiva e la procreazione responsabile.
f.Adottare stili di vita che accentuino la qualità della vita e l’uso di quanto realmente necessario in un mondo in cui le risorse non sono illimitate.
8. Sviluppare lo studio della sostenibilità ecologica e promuovere il libero scambio e l'applicazione diffusa delle conoscenze acquisite.
a.Sostenere la cooperazione scientifica e tecnologica internazionale sulla sostenibilità, con particolare attenzione alle esigenze dei Paesi in via di sviluppo.
b.Riconoscere e tutelare le conoscenze tradizionali e la saggezza spirituale presenti in ogni cultura che contribuiscono alla tutela dell'ambiente e al benessere umano.
c.Garantire che le informazioni di importanza vitale per la salute umana e la tutela dell'ambiente, comprese le informazioni in ambito genetico restino di pubblico dominio e a disposizione di tutti.

III. GIUSTIZIA ECONOMICA E SOCIALE
9. Eliminare la povertà come imperativo etico, sociale e ambientale.
a.Garantire il diritto all'acqua potabile, all'aria pulita, alla sicurezza alimentare, al suolo incontaminato, alla casa, a condizioni igienico-sanitarie sicure, assegnando le necessarie risorse nazionali e internazionali.
b.Conferire autonomia a ogni essere umano attraverso l'istruzione e le risorse utili per garantire uno standard di vita sostenibile, e fornire previdenza sociale e sistemi di sostegno a coloro che non sono capaci di mantenersi da soli.
c.Riconoscere coloro che sono ignorati, proteggere i vulnerabili, aiutare coloro che soffrono e permettere loro di sviluppare le proprie capacità e perseguire le proprie aspirazioni.
10. Garantire che le attività economiche e le istituzioni a tutti i livelli promuovano lo sviluppo umano in modo equo e sostenibile.
1.Promuovere l'equa distribuzione della ricchezza all'interno delle nazioni e tra le nazioni.
2.Accrescere le risorse intellettuali, finanziarie, tecniche e sociali dei Paesi in via di sviluppo, e liberarli dall'oneroso debito internazionale.
3.Garantire che ogni attività commerciale promuova un uso sostenibile delle risorse, la tutela dell'ambiente e standard di lavoro avanzati.
4.Esigere che le corporazioni multinazionali e le organizzazioni finanziarie internazionali agiscano con trasparenza per il bene comune, e chiamarle a rispondere delle conseguenze della loro attività.
11. Affermare l'uguaglianza e le pari opportunità fra i sessi come prerequisiti per lo sviluppo sostenibile, e garantire l'accesso universale all'istruzione, all'assistenza sanitaria, e alle opportunità economiche.
a.Garantire i diritti umani delle donne e delle ragazze, e porre fine a ogni forma di violenza contro di loro.
b.Promuovere la partecipazione attiva delle donne in tutti gli aspetti della vita economica, sociale, politica e culturale, come partner a pieno titolo e a pari diritto nella presa di decisioni, come leader e come beneficiarie.
c.Rafforzare le famiglie e garantire la sicurezza e la cura amorevole di tutti i loro membri.
12. Sostenere senza alcuna discriminazione i diritti di tutti a un ambiente naturale e sociale capace di sostenere la dignità umana, la salute fisica e il benessere spirituale, con speciale riguardo per i diritti dei popoli indigeni e delle minoranze.
a.Eliminare le discriminazioni in ogni forma, come quelle basate su razza, colore della pelle, sesso, orientamento sessuale, religione, lingua e origine nazionale, etnica o sociale.
b.Affermare i diritti dei popoli indigeni alla propria spiritualità, conoscenza, terre e risorse e alle relative pratiche di vita sostenibili.
c.Onorare e aiutare i giovani delle nostre comunità, rendendoli capaci di esercitare il loro ruolo essenziale per la creazione di società sostenibili.
d.Proteggere e restaurare luoghi importanti che abbiano un significato culturale e spirituale

IV. DEMOCRAZIA, NON VIOLENZA E PACE.
13. Rafforzare le istituzioni democratiche a tutti i livelli e garantire trasparenza e responsabilità nella governance, partecipazione allargata nei processi decisionali, e accesso alla giustizia.
a.Sostenere il diritto di tutti a ricevere informazioni chiare e tempestive sulle questioni ambientali e sui piani e le attività di sviluppo che possano avere un impatto sulla loro vita, o essere di loro interesse.
b.Sostenere la società civile a livello locale, regionale e globale e promuovere la partecipazione significativa nei processi decisionali di tutti gli individui e le organizzazioni interessate ad essi.
c.Proteggere la libertà di opinione, espressione, riunione pacifica, associazione e dissenso.
d.Istituire un accesso efficiente ed efficace alle procedure amministrative e giudiziarie indipendenti, compresi i correttivi legali e le compensazioni connessi a danni ambientali o alla minaccia di tali danni.
e.Eliminare la corruzione da tutte le istituzioni pubbliche e private.
f.Rafforzare le comunità locali rendendole capaci di prendersi cura del proprio ambiente, e assegnare responsabilità per la tutela dell'ambiente ai livelli amministrativi capaci di risponderne nel modo più efficace.
14. Integrare nell'istruzione formale e nella formazione permanente le conoscenze, i valori e le capacità necessarie per un modo di vivere sostenibile.
a.Fornire a tutti, soprattutto ai bambini e ai giovani, opportunità educative che li rendano in grado di contribuire attivamente allo sviluppo sostenibile
b.Promuovere il contributo delle arti e delle materie umanistiche, oltre che di quelle scientifiche, per l'educazione e alla sostenibilità.
c.Rafforzare il ruolo dei mass-media nel far crescere la consapevolezza delle sfide ecologiche e sociali.
d.Riconoscere l'importanza dell'educazione morale e spirituale per un modo di vivere sostenibile.
15. Trattare ogni essere vivente con rispetto e considerazione.
a.Impedire la crudeltà sugli animali allevati nel seno delle società umane e proteggerli dalla sofferenza.
b.Proteggere gli animali selvatici da tecniche di caccia, intrappolamento e pesca che causano sofferenze estreme, prolungate o evitabili.
c.Evitare o ridurre il più possibile la cattura o la distruzione accidentali di specie animali che non sono l’obiettivo della caccia o della pesca.
16. Promuovere una cultura della tolleranza, della non violenza e della pace.
a.Incoraggiare e sostenere la comprensione reciproca, la solidarietà e la cooperazione tra tutti i popoli, e all'interno e tra le nazioni.
b.Applicare strategie articolate al fine di evitare i conflitti violenti, e risolvere i conflitti ambientali e le altre disputattraverso la collaborazione.
c.Smilitarizzare i sistemi di sicurezza nazionali, riducendoli a livello di semplice difesa e convertire le risorse militari a scopi di pace, compresa il ripristino ambientale.
d.Eliminare gli armamenti nucleari, biologici e tossici e le altre armi di distruzione di massa.
e.Garantire che l’uso dello spazio orbitale ed esterno sostenga la tutela dell'ambiente e la pace.
f.Riconoscere che la pace è la completezza creata da relazioni armoniose con se stessi, con le altre persone, con le altre culture, con le altre forme di vita, con la Terra e con l'insieme più grande di cui tutti siamo parte.

LA STRADA IN AVANTI

Come mai prima d'ora nella storia, il destino comune ci obbliga a cercare un nuovo inizio. Questo rinnovamento è la promessa dei principi della Carta della Terra. Per adempiere a questa promessa dobbiamo impegnarci ad adottare e a promuovere i valori e gli obiettivi della Carta.
Questo richiede una trasformazione del cuore e della mente, un rinnovato senso di interdipendenza globale e di responsabilità universale. Dobbiamo sviluppare e applicare con immaginazione la visione di un modo di vivere sostenibile a livello locale, regionale, nazionale e globale. La nostra diversità culturale è un'eredità preziosa e le diverse culture troveranno percorsi specifici e diversi per realizzare questa visione. Dobbiamo approfondire e ampliare il dialogo globale che ha generato la Carta della Terra perchè abbiamo molto da imparare dalla collaborazione nella ricerca comune della verità e della saggezza.
La vita spesso implica tensioni tra valori importanti. Questo può significare scelte difficili. Tuttavia, dobbiamo trovare modi per armonizzare la diversità con l'unità, l'esercizio della libertà con il bene comune, gli obiettivi a breve termine con mete a lungo termine. Ogni individuo, famiglia, organizzazione e comunità ha un ruolo vitale da svolgere. Le arti, le scienze, le religioni, le istituzioni scolastiche, i mass-media, le imprese, le organizzazioni non governative e i governi sono tutti chiamati a offrire una leadership creativa. L'azione congiunta del governo, della società civile e delle imprese è essenziale per una governance efficace.
Per poter costruire una comunità globale sostenibile, gli stati del mondo devono rinnovare l'impegno preso con le Nazioni Unite, adempiere ai propri obblighi in base agli accordi internazionali in vigore e sostenere l'applicazione dei principi della Carta della Terra attraverso strumenti vincolanti a livello internazionale in tema di ambiente e sviluppo.
Possa la nostra epoca essere ricordata per il risveglio di una nuova riverenza per la vita, per la risolutezza nel raggiungere la sostenibilità, per l’accelerazione della lotta per la giustizia e la pace, e per la gioiosa celebrazione della vita.
www.cartadellaterra.it

domenica 27 giugno 2010

La Città della Luce: Newsletter n. 15.

Cari Amici,
anche se quest'anno l'estate sembra andara a fasi alterne, tuttavia il giorno 21 Giugno 2010 alle ore 11.29 il Sole e' entrato nel segno del Cancro. La data del 21 giugno coincide con il Solstizio d'Estate, il giorno piu' lungo dell'anno, in cui il sole raggiunge lo zenith, il punto piu' alto della volta celeste.
Per l'occasione, come ogni tradizione che si rispetti, migliaia di persone si sono date appuntamento a Stonehenge (in Inghilterra), un sito neolitico, che secondo il parere di molti, e' stato sin dalle sue origini utilizzato come osservatorio astronomico. Ecco alcuni appunti di viaggio di un nostro socio e amico, Luca Pesaresi, che si e' trovato sul luogo nei giorni scorsi:

"A Stonehenge quest'anno e' stata eretta una singolare costruzione, una gigantesca forma umana rivolta al cielo denominata 'Ancestor'. Rappresenta gli antichi abitanti del luogo, i nostri Antenati ed allo stesso tempo le radici comuni dalle quali tutti veniamo, i luoghi di nascita e d'appartenenza, la terra che ci nutre. L'antenato e' rappresentato in ginocchio, con le braccia aperte, rivolto verso il sole che sorge, in un atteggiamento misto di stupore e devozione. Alle 4.45 il Sole e la Luce fanno brillare Stonehenge e tutti i suoi Ospiti. In quei momenti vissuti con altre migliaia di fratelli e sorelle abbiamo celebrato la natura e ringraziato per i frutti e per l'energia che ci vengono dati dal Sole e dalla Terra-Madre. Anche noi eravamo pervasi da una profonda sensazione di condivisione e di stupore per quell'attimo in cui il sole ci mostra tutta la sua forza e ci insegna ogni giorno la gioia del dare con fiducia".

A proposito di tradizioni nordiche, vi segnaliamo che e' disponibile sul nostro canale web-tv http://lacittadellaluce.blip.tv/ il video CONFERENZA SULLE RUNE VICHINGHE, tenuta da Umberto Carmignani presso il Centro Manipura di Ornago a Gennaio 2010.

Noi qui alla Citta' della Luce abbiamo pensato di festeggiare il Solstizio d'Estate concedendoci un fantastico seminario di Astrologia Archetipica Evolutiva. E' stata una esperienza intensa ed emozionante, un ringraziamento ai partecipanti e a Massimo Meloni che ha tenuto il corso.
Di seguito troverete, come di consueto, le nostre proposte per i mesi di Luglio e Agosto

Sabato 3 e Domenica 4 Luglio 2010
Seminario di Primo Livello Reiki Metodo Usui: L'Arte della Guarigione
Corso Base di Massaggio Ayurvedico
Corso di Fiori di Bach e Acque di Luce

Sabato 10 e Domenica 11 Luglio 2010
Seminario di Secondo Livello Reiki Metodo Usui: L'Albero della Vita
Corso di Muryabhyangam: Le Catene Muscolari e il Trattamento delle Articolazioni
Stage di Taglio e Cucito Base: Realizzare un capo di abbigliamento

Sabato 17 e Domenica 18 Luglio 2010
Seminario di Costellazioni Familiari: La Guarigione delle Radici
Corso Beauty Ayurveda: Trattamento della testa, del viso, del collo e degli organi di senso

Da Giovedi' 22 a Domenica 25 Luglio 2010
XIV Meeting Nazionale degli Ecovillaggi 2010

Sabato 24 e Domenica 25 Luglio 2010
Corso di Massaggio Ayurvedico della Donna in Gravidanza e del Neonato

Da Lunedi' 26 Luglio a Martedi' 10 Agosto 2010
Corso Intensivo di Ayurveda
lunedi' 26 e martedi' 27 luglio 2010
Corso di Massaggio Ayurvedico Base: La Coscienza del Corpo
mercoledi' 28 e giovedi' 29 luglio 2010
Corso di Massaggio Ayurvedico Avanzato: I Dosha e la Costituzione Umana
venerdi' 30 e sabato 31 luglio 2010
Corso di Operatore Ayurvedico di Primo Livello
domenica 1 e lunedi' 2 agosto 2010
Corso di Muryabhyangam: Le Catene Muscolari e il Trattamento delle Articolazioni
martedi' 3 e mercoledi' 4 agosto 2010
Corso di Massaggio Ayurvedico Drenante: Attivare la Circolazione dei Fluidi
giovedi' 5 e venerdi' 6 agosto 2010
Corso di Shirodhara: Rilassare la Mente
sabato 7 e domenica 8 agosto 2010
Corso Beauty Ayurveda: Trattamento della testa, del viso, del collo e degli organi di senso
lunedi' 9 e martedi' 10 agosto 2010
Corso di Massaggio Ayurvedico Rasayana: L'Arte del Rilassamento

Dal 27 Luglio al 1 Agosto 2010 Corso Intensivo di Taglio e Cucito
Realizzare, partendo dal cartamodello, un capo di abbigliamento, imparando a conoscere e utilizzare le attrezzature necessarie. Quota di partecipazione € 450,00 materiale inclus.
Il corso e' rivolto a coloro che desiderano entrare nel mondo del cucito imparando ad utilizzare le attrezzature e a conoscere le nozioni base. Durante il Corso si impareranno a creare: abiti, pantaloni, camicie e gonne. Si conosceranno i tessuti e le sue origini, la storia di alcune attrezzature da cucito, del costume, dell'evoluzione della moda, varie tecniche per eseguire riparazioni come stringere, accorciare, modificare vestiti che gia'; possediamo. Per un gruppo massimo di 4 persone.

Da Mercoledi' 7 a Domenica 11 Luglio 2010
da Martedi' 27 Luglio a Sabato 31 Luglio 2010

Corso Intensivo di Ceramica Primo Livello

5 giorni, 40 ore, quota di partecipazione 450 € materiali e cotture inclusi
Corso base completo per imparare le principali tecniche di lavorazione, decorazione e cottura dell'argilla. Impareremo a foggiare ciotole, vasi, piatti e tazze, a decorarli con diverse tecniche antiche e moderne.

Da Mercoledi' 14 Luglio a Domenica 18 Luglio 2010
oppure da Domenica 1 a Giovedi' 5 Agosto
2010 Corso Intensivo di Ceramica Secondo Livello

5 giorni, 40 ore, quota di partecipazione 450 € materiali e cotture inclusi
Corso Intensivo per approfondire le tecniche ceramiche, strutture complesse, Tornio e Raku

Sabato 31 Luglio e Domenica 1 Agosto 2010
Seminario di Primo Livello Reiki Metodo Usui: L'Arte della Guarigione

Sabato 7 e Domenica 8 Agosto 2010
Primo Livello Avanzato: Il Viaggio dell'Eroe

Da Mercoledi' 11 a Lunedi' 16 Agosto 2010
Seminario Intensivo Residenziale: Il Tesoro, il Drago, la Fanciulla

Martedi' 17 Agosto 2010
Iniziazione al Terzo Livello Reiki Metodo Usui: Il Servizio

Da Mercoledi' 18 a Domenica 22 Agosto 2010
Seminario Intensivo Residenziale: La Ricerca del Graal

Domenica 22 Agosto 2010
Iniziazione al Quarto Livello Reiki Metodo Usui: l'Insegnamento

Vi auguriamo buon viaggio nella vostra vita
Lo staff de La Città della Luce

sabato 26 giugno 2010

Una breve newsletter dall'ecovillaggio di Pignano.

Carissimi Amici,
stiamo riorganizzando il nostro sito, www.borgopignano.it, e di conseguenza la mailing list. Vorremmo inviarvi informazioni e news
letters appropriate per cui vi chiedo cortesemente di scrivere a Camilla@borgopignano.it, indicandomi gli argomenti che più vi interessano tra i seguenti:

OSPITALITA’ / OFFERTE
EVENTI/ CONCERTI/ FESTE
CORSI/ WORKSHOP/ SEMINARI
NEWS BAMBINI: CAMPI ESTIVI/ COLONIE/ FESTIVAL/ SCUOLE
NEWS CAVALLI: GITE/ PASSEGGIATE/ TREKKING

Così facendo potrò inserirvi in una mailing list a voi dedicata!
Grazie della collaborazione, Camilla di Pignano.

LUNA PIENA -- Sabato 26 giugno 2010 -- da Ajahn Munindo

Un'azione è scorretta quando
a ripensarci proviamo rimorso:
piangendo di rammarico
si colgono i suoi frutti.

Un’azione è corretta quando
a ripensarci non proviamo rimorso:
nella gioia si colgono i suoi frutti.


Dhammapada strofe 67-68

Esercitare la riflessione saggia mentre percorriamo il territorio
interiore delle nostre vite ci porta alla saggezza. Impariamo come
vivere bene. Non solo i picchi di gioia ci insegnano, ma anche le
valli della tristezza e del rimorso. La presenza mentale e la saggia
riflessione ci equipaggiano del necessario per fare questo viaggio
pieno di significato. La consapevolezza verificata ed esaminata ci
dimostra come le azioni del passato hanno lasciato tracce nel nostro
cuore. Quelli sono i segni che ci indicano la giusta direzione, la via
dell’appagamento qui e ora.

Con Metta

Bhikkhu Munindo

(Ringraziamenti a Chandra per la traduzione)

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Santacittarama
Monastero Buddhista
02030 Frasso Sabino (RI) Italy

Tel: (+39) 0765 872 186 (7:30-10:30, tutti i giorni eccetto lunedì)
Fax: (+39) 06 233 238 629

sangha@santacittarama.org
(alternativa): santa_news@libero.it

www.santacittarama.org
www.forestsangha.org (portal to wider community of monasteries)
www.fsnewsletter.org (newsletter in English)
www.dhammatalks.org.uk (audio files)

giovedì 24 giugno 2010

Testimonianze di grandi personaggi sulla reincarnazione.

E' giunto finalmente il momento, dopo oltre un mese di gestazione, di condividere un documento che mi è stato spedito dal fratello Angelo Luciani, proprietario della Libreria Esoterica Antigua Tau, Presidente del Centro Teosofico Paraclitus di Trevignano Romano (cui aderisce anche Viverealtrimenti) e gestore dell'ottimo sito www.antiguatau.it.
Lascio a lui il seguito:


Carissimi,
inoltriamo per tutti voi un documento di Guido da Todi (lista Sadhana), che riguarda la reincarnazione.
Ottimo lavoro quello di citare una miriade di pensatori antichi e moderni che ci dicono la loro sulla reincarnazione, tra i contemporanei ci sono addirittura alcuni calciatori, ma come al solito (o comunque spesso, in chi è lontano dalle profondità della dimensione teosofica), manca proprio colei che maggiormente contribuì a dar senso e corpo alla parola "reincarnazione" qui in Occidente... (anche se qualche teosofo o simpatizzante gli è sfuggito ed è stato inserito :-) ). Colmiamo questa triste lacuna aggiungendo noi, con la solita citazione in calce, la voce immortale della Sfinge del diciannovesimo secolo, coscienti che nessuna citazione, od approfondimento, o studio parziale possono colmare la saggezza che madre H.P.B. ci ha trasmesso con la sua monumentale opera, dove la reincarnazione rappresenta uno dei temi portanti. Nella telegrafica riga che abbiamo scelto (le nostre citazioni a fondo pagina provengono, quasi tutte, da: "Gemme dall'Oriente" di H.P.Blavatsky, edito da: Edizioni Teosofiche Italiane), possiamo comunque cogliere, dietro l'apparenza di un ammonimento, l'immensa profondità non solo del senso della reincarnazione, ma anche e soprattutto, di quello della legge del Karma!

OVIDIO, poeta latino (43 a. C.-17 d. C )
«... La cosiddetta morte è solo il rivestirsi di una cosa vecchia in nuova forma e abito... È lo spirito disincarnato vola qua e là... gettato da una dimora all'altra.
L'anima è sempre la stessa, solo la forma è perduta».

VIRGILIO, poeta latino (70-19 a.C)
«Tutte queste anime, trascorsi mille anni, un Dio le chiama in folta schiera sulle acque del Lete... Così che, smemorate della trascorsa vita, tornino a visitare i regni
della Terra, sotto la volta del cielo, desiderose di avere un corpo vivente».

CICERONE, scrittore, oratore e politico romano (106 43 a. C)
«Altra possente prova che gli uomini conoscono molte cose prima della nascita è la loro capacità, nella tenera infanzia, di afferrare fatti innumerevoli con una rapidità che dimostra come essi non ricevano questi fatti dentro di loro per la prima volta, ma li ricordino e li richiamino alla mente».

EMPEDOCLE, filosofo e statista greco (circa 490-430 a. C.)
«Io una volta fui ragazzo e ragazza, cespuglio e uccello, e muto pesce nelle onde. La Natura cambia tutte le cose, avvolgendo le anime in strane tuniche di carne. Le più degne dimore per le anime degli uomini».

PLATONE, filosofo greco (427-347 a.C)
«O giovane... sappi che se divieni peggiore andrai in un'anima peggiore, e in un'anima migliore se migliorerai, e in ogni successione di vita e di morte farai e soffrirai
ciò che il simile ha del simile. Questa è la giustizia celeste...».

PITAGORA, filosofo greco (571-497 a. C)
«Il ritorno e il karma sono necessari per lo sviluppo dell'anima».

PLOTINO, filosofo neoplatonico (205-270 d. C.)
«Quando avviene l'uccisione di un personaggio in un dramma, l'attore cambia il suo trucco ed entra in una nuova parte. Naturalmente l'attore non è stato veramente
ucciso; ma, se morire è solo cambiare corpo come l'attore cambia costume, o anche uscire dal corpo come l'attore esce dalla scena quando non ha più nulla da dire o da fare, cosa c'è di tanto pauroso in questa trasformazione degli esseri viventi l'uno nell'altro? Le uccisioni, la morte... tutto deve apparirci come lo spettacolo del cambiamento delle scene a teatro... [Sul palcoscenico] ogni uomo ha il suo posto, un posto che si conviene al giusto come al malvagio: ...là parla e agisce, nella bestemmia e nel delitto come in ogni forma di bontà; perché gli attori portano in questa commedia quello che erano prima che la commedia fosse messa in scena...».

JALALU'L-DIN RUM, poeta mistico persiano (1207-1273)
«Morii come minerale e divenni una pianta; morii come pianta e divenni animale; morii come animale e fui uomo. Perché dovrei temere? Quando diminuii morendo? E tuttavia, ancora una volta morirò come uomo per elevarmi con gli angeli benedetti; ma anche lo stato di angelo supererò...».

PARACELSO, medico e alchimista svizzero (1493-1541)
«...Ogni essere umano ha le sue proprie tendenze: queste tendenze appartengono al suo spirito e indicano il suo stato in cui esisteva prima di nascere... Distrutto questo corpo, se ne crea un altro con proprietà simili o superiori».

GIORDANO BRUNO, filosofo, poeta e commediografo italiano (1548-1600)
«Io ho ritenuto e ritengo che le anime siano immortali... I Cattolici insegnano che non passano da un corpo in un altro, ma vanno in Paradiso, nel Purgatorio o nell'Inferno. Ma io ho ragionato profondamente e, parlando da filosofo, poiché l'anima non si trova senza corpo e tuttavia non è corpo, può essere in un corpo o in un altro, o passare da un corpo all'altro.
Questo, se anche può non esser vero, è almeno verosimile, secondo l'opinione di Pitagora...».

VOLTAIRE, filosofo e scrittore francese (1694-1778)
«La dottrina della metempsicosi non è, soprattutto, né assurda né inutile... Non è più sorprendente essere nati due volte che una sola; tutto in natura è risurrezione» .

BENJAMIN FRANKLIN, statista, scienziato e filosofo americano (1706-1790)
«Quando vedo che niente si annulla e nemmeno una goccia d'acqua va distrutta, non posso sospettare l'annichilamento delle anime, né credere che Dio voglia
sopportare la distruzione giornaliera di menti già fatte, che adesso esistono, e darsi la continua pena di farne delle nuove. Così, trovandomi a esistere nel mondo, credo che, in una forma o nell'altra, esisterò sempre... Non faccio obiezioni a una nuova edizione di me stesso, sperando tuttavia che gli errata dell'ultima edizione possano essere corretti».

GOTTHOLD EPHRAIM LESSING, scrittore e filosofo tedesco (1729-1781)
«...Perché non dovrei tornare su questa terra tutte le volte che sia in grado di acquistare nuova conoscenza e nuovo potere? Raggiungo forse, in un solo soggiorno,
tante cose da rendere inutile il mio ritorno? No certo!... O forse perderei troppo tempo? Perdere tempo! Che bisogno ho di affrettarmi? Non possiedo forse tutta l'eternità?».

JEAN PAUL RICHTER, scrittore tedesco (1763-1825)
«Perché non accettare questa teoria [della reincarnazione] e godere pienamente una luce che un Platone, un Pitagora e intere nazioni ed epoche non hanno disdegnato?. .. L'anima torni pure quante volte desidera. Certo, la Terra è abbastanza ricca per concederle nuovi doni, nuovi secoli, nuove regioni, nuove menti, nuove scoperte e speranze».

GEORGE W.F.HEGEL, filosofo tedesco (1770-1831)
«Lo spirito, consumando l'involucro della sua esistenza, non passa semplicemente entro un altro involucro, né risorge ringiovanito dalle ceneri della sua precedente forma; ne esce esaltato, glorificato, come spirito più puro... La vita dello spirito sempre presente è un circolo di progressive incarnazioni che, viste sotto un altro aspetto, appaiono passate».

FRIEDRICH VON SCHLEGEL, filosofo tedesco (1772-1829)
«...L'uomo, quale è adesso, è troppo imperfetto, troppo materiale per pretendere quel più alto tipo di immortalità. Egli deve ancora entrare in forme e sviluppi terreni, sebbene più raffinati e trasfigurati, prima di poter direttamente partecipare alla gloria eterna del divino mondo della luce... L'idea della metempsicosi, accolta dal misticismo, è notevole in se stessa per la sua antichità... Essa non permette che l'anima passi alla piena libertà prima di essersi incarnata in molti corpi».

CHARLES FOURIER, filosofo ed economista francese (1772-1837)
«... Nei periodi in cui è libera dal corpo umano, l'anima rivive immediatamente nella grande anima del mondo, di cui è parte integrante, e disdegna la vita presente,
come al momento del risveglio noi cerchiamo di dimenticare o di ricordare un sogno a seconda che sia stato piacevole o spiacevole.. . Dopo un periodo trascorso nella grande anima, le anime vanno a dormire e rinascono sulla Terra in un nuovo corpo... Alcuni individui eccezionali. .. ricordano la loro passata esistenza».

HONORÉ DE BALZAC, romanziere francese (1799-1850)
«Un'intera vita è necessaria per ottenere le virtù che annullino gli errori della vita precedente. Le virtù che acquistiamo, sviluppandosi lentamente entro di noi,
sono gli invisibili legami che collegano ogni nostra esistenza alle altre: esistenze che solo lo spirito ricorda, perché la materia non ha memoria per le cose spirituali».

ALBERT SCHWEITZER, fisico, ecclesiastico, musicista tedesco (1875-1965)
«L'idea della reincarnazione contiene una molto confortante spiegazione della realtà per mezzo della quale il pensiero indiano sormonta difficoltà che sfidano i pensatori europei».

CARL GUSTAV JUNG, psichiatra svizzero (1875-1961)
«La rinascita, nelle sue varie forme di reincarnazione, resurrezione e trasformazione, è un'affermazione che deve essere contata tra le prime affermazioni dell'uomo».

CAMILLE FLAMMARION, astronomo francese (1842-1925)
«Se l'anima sopravvive all'organismo fisico, essa esisteva prima di questo organismo; dietro di noi c'è la stessa eternità che si stende dinanzi a noi... Ognuno di noi
entra in questo mondo con attitudini particolari, la cui origine non si trova nell'ereditarietà» .

JOHANN WOLFGANG GOETHE, scrittore tedesco (1749 1832)
«Sono certo che, come mi vedete, ho già vissuto cento volte, e spero anche di tornare ancora cento volte».

ARTHUR SCHOPENHAUER, filosofo tedesco (1788-1860)
«Se un asiatico mi domandasse la definizione dell'Europa, sarei obbligato a rispondere: è quella parte del mondo infestata dall'incredibile illusione che l'uomo sia
stato creato dal nulla e che la sua nascita sia la sua prima venuta nella vita».
«Le qualità innate che troviamo in un uomo e mancano in un altro non sono il grazioso regalo di qualche divinità sconosciuta, ma il frutto delle azioni personali di ogni uomo in un'altra vita».

IMMANUEL KANT, filosofo tedesco (1724-1804)
«Se potessimo scorgere noi stessi e gli altri oggetti quali essi sono in realtà, ci vedremmo in un mondo di nature spirituali: la comunità alla quale apparteniamo, che non ha avuto inizio con la nostra nascita, né avrà fine con la morte del nostro corpo».

FEDERICO IL GRANDE, re di Prussia (1712-1786)
«So che, dopo la mia morte, la parte più nobile di me non cesserà di vivere. Anche se nella mia vita futura non sarò re, tanto meglio: sopporterò minore ingratitudine» .

ELISABETTA D'AUSTRIA, imperatrice (1837-1898)
«Dante e gli altri grandi sono anime che, da un'epoca lontanissima, sono ritornate nuovamente sulla Terra per continuare l'opera e anticipare il perfezionamento di coloro che devono venire...».

ALBERT EINSTEIN, fisico d'origine tedesca (1879-1955)
«Il Buddhismo è l'insieme sistematico di idee che meglio si adatta all'uomo d'oggi, l'unica via per la conoscenza e l'autoconoscenza individuale».

GIUSEPPE MAZZINI, uomo politico italiano (1805-1872)
«Voi credete che l'anima possa passare d'un balzo dall'umana esistenza alla somma beatitudine o andar d'un balzo sommersa nell'assoluta irrevocabile perdizione: noi crediamo il periodo umano troppo lontano dal sommo ideale, troppo guasto d'imperfezione, perché la virtù della quale siamo capaci quaggiù possa d'un tratto meritare di raggiungere il vertice della scala che guida a Dio. Noi crediamo in una serie indefinita di reincarnazioni dell'anima, di vita in vita, di mondo in mondo, ciascuna delle quali rappresenta un miglioramento nell'interiore» .

MAURICE MAETERLINCK, scrittore belga (1862-1949)
«Non vi fu mai più bella, più giusta, più pura, più morale, più feconda e consolante e, in certa misura, più probabile fede di quella della reincarnazione. Essa sola,
con la sua teoria delle espiazioni e delle purificazioni successive, riesce a spiegare tutte le diseguaglianze fisiche e intellettuali, tutte le iniquità sociali, tutte le ripugnanti ingiustizie del fato».

MOHANDAS K. GANDHI, uomo politico indiano (1869-1948)
«Non posso pensare a una inimicizia permanente fra l'uomo e l'uomo e, credendo, come credo, nella teoria della rinascita, vivo nella speranza che, se non in questa nascita, in qualche altra potrò stringere tutta l'umanità in un amichevole abbraccio».

GEORGE SAND, scrittrice francese (1803-1876)
«Siamo gettati in questa vita come in un alambicco, dove, dopo una precedente esistenza che abbiamo dimenticato, siamo destinati a essere rifatti, rinnovati, temprati dalle sofferenze, dalle lotte, dalla passione, dalla malattia, dal dubbio, dalla morte. Noi sopportiamo tutti questi mali per il nostro bene, per la nostra purificazione e, per così dire, per renderci perfetti».

RALPH WALDO EMERSON, filosofo, saggista e poeta americano (1803-1882)
«L'anima è un'emanazione della Divinità, una parte dell'anima del mondo, un raggio della sorgente di luce. Viene dall'esterno nel corpo umano, come in una dimora
temporanea, ed esce nuovamente da esso; vaga nelle regioni eteree, torna a visitarlo... passa in altre dimore, perché l'anima è immortale».

WALT WHITMAN, poeta americano (1819-1892)
«...E calcolando la vostra vita, siete il residuo di molte morti; certo, io stesso sono morto già diecimila volte...».
«E guarderò ancora fra una o due ventine di secoli, e incontrerò il vero padrone di casa perfetto e illeso in ogni sua parte come me stesso...».

EDGAR ALLAN POE, scrittore americano (1809-1849)
«È ozioso dire che non sono vissuto in precedenza, che l'anima non ha avuto un'esistenza anteriore... Lo negate? Non discutiamo l'argomento. Convinto io stesso, non cerco di convincere».

ROBERT BROWNING, poeta inglese (1812-1889)
«Mai, negli anni che mi restano, dipingerò o scolpirò. Questa mia vita mi concede solo i versi... Altre altezze raggiungerò in altre vite, se Dio vorrà».

RICHARD WAGNER, compositore tedesco (1813-1883)
«In confronto con la reincarnazione e il karma, tutte le altre concezioni appaiono frivole e anguste».

LEV TOLSTOJ, scrittore russo (1828-1910)
«Le opere della vita precedente danno un orientamento alla vita attuale; questo è ciò che gli Indù chiamano karma».
«I sogni della nostra esistenza presente sono l'ambiente in cui elaboriamo le impressioni, i pensieri, i sentimenti di una vita precedente.. .».

LOUISE MAYALCOTT, scrittrice americana (1832-1888)
«Penso che l'immortalità sia il passaggio dell'anima attraverso molte esperienze di vita, e ciò che è stato schiettamente vissuto, usato e imparato, aiuti la vita successiva divenendo più ricco, felice e alto».

PAUL GAUGUIN, pittore francese (1848-1903)
«L'anima, dimorando temporaneamente in un particolare organismo, vi sviluppa le sue qualità animali... e quando questo organismo finisce, l'anima, sopravvivendo,
diviene un germe qualificato a salire di metamorfosi in metamorfosi verso una vita generale... salendo di gradino in gradino... come nella parabola della scala di Giacobbe, che saliva dalla terra al cielo... [Alla fine] tutti gli uomini diverranno dei Buddha».

ARTHUR CONAN DOYLE, romanziere inglese (1859-1930)
«Quando ci si pone la domanda "dove eravamo prima di essere nati?", abbiamo una risposta
precisa nel sistema del lento sviluppo per incarnazione, con lunghi intervalli di riposo dello spirito fra l'una e l'altra incarnazione. ..».

GUSTAV MAHLER, compositore tedesco (1860-1911)
«Tutti noi torniamo: questa certezza dà un significato alla vita e non ha alcuna importanza il fatto che in una incarnazione successiva si ricordi o non si ricordi la vita
precedente. Quello che conta non è l'individuo e il suo benessere, ma la grande aspirazione al perfetto e al puro che avanza in ogni incarnazione» .

HENRY FORD, industriale americano (1863-1947)
«Ho adottato la teoria della reincarnazione quando avevo ventisei anni. Fu come se avessi scoperto il piano dell'universo. .. Non ero più schiavo delle lancette dell'orologio. Il genio è esperienza. Alcuni sembrano pensare che sia un dono o un talento, ma è il frutto di una lunga esperienza di molte vite».

RUDYARD KIPLING, scrittore inglese (1865-1936)
«Quando considero le mie incarnazioni, in ogni razza ed età, faccio le mie genuflessioni agli dei...».

HERMANN HESSE, scrittore tedesco (1877-1962)
«Sono già morto di tutte le morti, e devo ancora morire di tutte le morti... Ancora molte volte mi cercherete dalla morte alla nascita nella penosa via delle creazioni,
sulla gloriosa via delle creazioni».

ALDOUS HUXLEY, scrittore e saggista inglese (1894-1963)
«La teoria della reincarnazione ha le sue radici nel mondo della realtà, come l'evoluzione, e non potrà essere respinta che da pensatori avventati».

KAHLIL GIBRAN, poeta libanese (1883-1931)
«Brevi sono stati i miei giorni fra voi... ma, per quanto la morte possa nascondermi, ...io tornerò con la marea... Sappiate dunque che tornerò dal grande silenzio...
Non dimenticate che sarò ancora tra voi... Una breve interruzione, un momento di riposo sul vento e un'altra donna mi porterà».

THOMAS EDISON, inventore americano (1847-1931)
«L'unica sopravvivenza che posso concepire è di ricominciare un altro ciclo sulla Terra».
«Non dubito nemmeno per un istante che una vita produca un'altra vita».

ÉDOUARD SCHURÉ, poeta e letterato francese (1841-1929)
«La dottrina della reincarnazione dà una ragion d'essere, secondo la giustizia e la logica eterna, ai mali spaventosi come alle felicità più desiderate. L'idiota ci
sembrerà spiegabile, se pensiamo che la sua imbecillità, di cui ha semi-coscienza e di cui soffre, è la punizione d'un suo uso criminoso dell'intelligenza in altra vita».

SOMERSET MAUGHAM, scrittore inglese (1874-1965)
«Ho trovato solo una spiegazione al problema del male che piacesse egualmente alla mia sensibilità e alla mia immaginazione: ed è la dottrina della trasmigrazione
delle anime».

DAVID HERBERT LAWRENCE, scrittore inglese (1885-1930)
«Ciò che è in cielo può tornare in terra».

HENRY MILLER, scrittore americano (1981-1980)
«Prima di conoscere la teoria della reincarnazione, ero solito biasimare la mia famiglia, la società, mia moglie... Ora so con chiarezza che non devo biasimare nessun
altro che me stesso. Adesso sono libero, nessun altro è responsabile» .

HERMANN OBERTH, ingegnere e fisico tedesco (1894-1989)
«L'anima si serve del corpo per fare le sue esperienze, e l'insegnamento dura oltre la morte, nell'aldilà, valutando i ricordi della vita vissuta, così che in una vita
successiva noi possiamo imparare più facilmente e meglio quello che in precedenza sapevamo in modo imperfetto».

ARNOLD SCHONBERG, compositore austriaco (1874-1951)
«So di continuare un cammino spirituale iniziato in epoca remota: prima della nascita di Gesù ero predicatore in Palestina».

Nel nostro secolo:
Ci limitiamo, anche in questo caso, a una selezione. Sarebbe lunghissimo l'elenco dei personaggi del nostro tempo che hanno testimoniato la loro credenza nella dottrina delle rinascite, spesso collegandosi al Buddhismo o all'Induismo.


EMILIO SERVADIO, psicoanalista (1904-1995)
«Al termine del nostro ciclo di esistenze ciascuno di noi è come un'onda che entra nel mare. Io credo in questa visione vedanta, secondo cui la scintilla divina che è in noi è destinata a entrare nel Tutto, nel Dio assoluto, l'Atma».

PETER SELLERS, attore inglese (1925-1980)
«So di aver vissuto molte altre vite. Nell'interpretare i personaggi dei miei film, molto spesso sento di ispirarmi a esperienze ed emozioni che mi tornano alla memoria da altri tempi, da mie precedenti incarnazioni» .

FEDERICO FELLINI, regista (1920- 1993)
«So di aver avuto altre vite in passato. Nelle ultime sono stato un buffone, sì, un clown, di quelli che andavano nelle piazze a far ridere la gente. Come in questa vita
del resto...».

ERICH FROMM, Psicoanalista tedesco (1900 1980)
«Ho fatto la conoscenza del Buddhismo verso il 1926 e per me è stata una delle più alte esperienze. n mio interesse per il Buddhismo è sempre rimasto vivissimo,
anzi, è andato aumentando grazie allo studio dello Zen».

MIA MARTINI, cantante (1947-1995)
«Molte mie paure, molti miei terrori li ho capiti e superati quando, attraverso vie esoteriche, ho scoperto d'aver vissuto una tragica esperienza di morte in una vita
precedente».

CARLO COCCIOLI, scrittore
«Credo nell'altissima dottrina del karma. Siamo le conseguenze, i figli delle nostre azioni. Causa-effetto. Azione, reazione. Tutto ciò presuppone, evidentemente, un
oceano di esistenze anteriori a quella che viviamo ora. L'idea del karma attenua un poco il supremo orrore dell'universo» .

KARLHEINZ STOCKHAUSEN, compositore tedesco
«Sono sicuro di aver già vissuto qualche vita nel passato. In Giappone, in India. Chissà quando ho davvero scoperto l'arte del tè, dei fiori, del teatro No e Katakali».

GLENN FORD, attore americano
«Non chiedetemi come lo so, ma è così. Sono stato un cavaliere francese nel Seicento e un insegnante scozzese di pianoforte nel Settecento».

ALBERTO BEVILACQUA, scrittore e regista
«La nuova fisica spiega la periodicità del rifarsi delle vite. Afferma che non esiste una sola resurrezione finale dell'energia, ma molteplici. È una teoria che si chiama
tecnica delle resurrezioni successive, che coincide con alcune delle intuizioni fondamentali del Buddhismo e le avvalorano. E spiegano anche la reincarnazione» .

FRANZ BECKENBAUER, calciatore tedesco ex campione del mondo
«In una vita futura spero di rinascere donna. Sono stato prima una pianta, poi un animale. Come donna, avrò la grande gioia di partorire bambini».

ROBERTO BAGGIO, calciatore
«La fede buddhista e la preghiera mi hanno permesso di capire i miei difetti e, di conseguenza, mi hanno aiutato a combatterli. .. Ora riesco a tirar fuori il meglio di me: forza, energia, concentrazione, entusiasmo, creatività. Adesso faccio tutto con 'valore'».

CATHERINE SPAAK, attrice francese
«La sensazione d'esser già vissuta a Roma l'ho avuta appena arrivai la prima volta in questa città: un clamoroso fenomeno di déjà-vu. I testi buddhisti sono da tempo una delle mie letture preferite. Mi sono sottoposta anche a degli esperimenti in leggero stato di ipnosi per sapere chi ero nella mia vita precedente. Ho rivissuto una situazione di morte, ma non voglio parlarne».

BERNARDO BERTOLUCCI, regista
«All'inizio degli anni Sessanta, Elsa Morante mi regalò una biografia del poeta e santo tibetano Milarepa. Il mio interesse al Buddhismo risale ad allora. Nel 1991,
l'incontro col Dalai Lama mi folgorò. Ai miei occhi il Buddhismo è qualcosa di estremamente importante, ed è giusto diffondere il suo pensiero».

FAYE DUNAWAY, attrice americana
«La filosofia orientale mi ha sempre attratta. Poi ho scoperto che in una mia vita precedente sono vissuta in Oriente».

LEONARD COHEN, cantautore e scrittore canadese
«Il Buddhismo dà tutte le risposte. E tutte le indicazioni per non produrre più karma negativo».

RICHARD GERE, attore americano
«È stato determinante il mio incontro con il Dalai Lama e col Buddhismo. Ha cambiato la mia vita. Mi ha aiutato a liberarmi dei sensi di colpa che mi portavo dentro sin dalla nascita. Dentro ognuno di noi c'è un'enorme quantità di dolore. Nel Buddhismo non esiste un inizio per la sofferenza, ma esiste un modo per porvi fine. Ora io sono un uomo più sereno e in pace col mondo».

LILIANA CAVANI, regista
«Il Buddhismo è come un cannocchiale che permette di avere una percezione diversa della realtà e di allargare le proprie conoscenze».

TINA TURNER, cantante americana
«Convertendomi al Buddhismo ho cominciato a conoscermi e a credere in me stessa. Per via medianica conosco una mia vita passata. Mi sono recata apposta in Egitto, nella terra dei Faraoni, sulle tracce di Hatshepsut, figlia di un faraone vissuto 1500 anni prima di Cristo. Le sue vicissitudini ricordano molto da vicino quelle che ho sopportato io in questa vita».

MILVA, cantante
«Sono credente e credo anche nella reincarnazione. Sono sicura di aver avuto altre vite».

GIORGIO ALBERTAZZI, attore
«So di avere avuto più vite. E potrei parlare a lungo di tutte le mie esperienze in campo esoterico».

OLIVER STONE, regista americano
«Io sono sia cristiano sia buddhista. Il Buddhismo è una filosofia di vita, assai più che una religione».

FRANCO BATTIATO, musicista
«Da anni studio le dottrine orientali. Nella mia opera Gilgamesh ho narrato la storia del sovrano assiro-babilonese che muore e poi si reincarna nella persona di un
sufi del periodo di Federico II».
«L'inconscio ci comunica coi segni i frammenti di verità sepolta: quando fui donna o prete di campagna o un mercenario o un padre di famiglia» (Dalla canzone "Il Café de la Paix").

SHIRLEY MACLAINE, attrice e scrittrice americana
«Tutti noi partecipiamo al nostro stesso dramma karmico, da una vita all'altra. La vita, infatti, non è altro che un lungo processo d'apprendimento; se solo riuscissimo a considerarla da questo punto di vista, riusciremmo ad assorbire con molta disinvoltura quelle che ai nostri occhi miopi potrebbero sembrare solo delle sofferenze, magari gratuite».

OMBRETTA COLLI, attrice ed eurodeputata
«Nella mia vita precedente sono vissuta in Egitto. Ho avuto l'esperienza del dejà-vu anni fa, visitando per la prima volta l'Egitto e le piramidi: conoscevo tutto in
precedenza con esattezza matematica».

SUSANNA TAMARO, scrittrice
«Non a caso, nel mio romanzo 'Va' dove ti porta il cuore' si parla di reincarnazione. Credo fermamente in questa dottrina. Senza che nessuno me ne parlasse, fin
dall'infanzia ho avuto la netta sensazione d'essere già venuta su questa terra. Mi sentivo smarrita, mi chiedevo dove fosse la casa dov'ero cresciuta. Dicevo che il mio nome non era Susanna; se mi chiamavano, non rispondevo, mi facevo chiamare con un altro nome, un nome straniero. Col passar degli anni, quella lontana sensazione infantile è diventata lucida certezza. Ci ho riflettuto a lungo, ho letto libri, testimonianze. Uno psicanalista indiano mi ha spiegato che questi ricordi affiorano nei bambini che nella vita precedente sono morti prima del tempo, di morte violenta. È un'ipotesi che ritengo attendibile».

Inoltre:
Più in breve, altri personaggi importanti legati in vario modo al mondo esoterico e alla dottrina della reincarnazione:

FERDINANDO PESSOA, il noto scrittore portoghese, credeva nella successione delle vite, ed era appassionato studioso di Teosofia.

JACK KEROUAC e ALLEN GINSBERG, noti esponenti della beast generation, scrissero libri sul Buddhismo e sulle credenze orientali.

CAT STEVENS, cantante e compositore pop inglese, si è convertito all'Islamismo, assumendo il nome di Yusuf Islam, e ha musicato versi del Corano nell'album 'La vita dell'ultimo profeta'.

ARTURO TOSCANINI e GEORGE SMITH PATTON, il primo grande direttore d'orchestra, il secondo famoso generale, sono stati citati in una trasmissione radiofonica per il loro vivo interesse verso la dottrina della reincarnazione.

CHARLES DICKENS e BORIS PASTERNAK, hanno espresso chiaramente nei loro più famosi romanzi (David Copperfield e Il Dottor Zivago) il concetto di reincarnazione.

DAVID BOWIE, cantante-attore inglese, ha espresso anche in alcune sue composizioni la sua adesione alle religioni orientali.

MICHELANGELO ANTONIONI, grande regista, è in stretto contatto col maestro orientale Mayi Chid Vilasananda. E sua moglie, Enrica Fico, tiene corsi di meditazione trascendentale.

CAROLYN CARLSON, danzatrice americana, da trent'anni studia il Sufismo e le altre dottrine orientali.

Conclusione:
«E se non fosse così?», può domandarsi qualcuno. Se la dottrina delle rinascite fosse soltanto un'ipotesi, una delle tante?
Domanda legittima. Ma proviamo a escludere questa ipotesi per ritornare al concetto dell'unica vita. Che succederebbe? Che senso avrebbe l'esistenza? Lo vediamo ogni giorno ascoltando le riflessioni di molti vegliardi che fanno il bilancio della loro vita, o leggendo le numerose inchieste sulla terza età.
Nell'ottanta per cento dei casi, gente che al termine dei suoi giorni si sente tradita dalla vita: l'avvilimento della giovinezza perduta, delle forze che mancano, della
mente offuscata, del corpo avvizzito, della solitudine, dell'emarginazione, dell'impotenza.
Con la segreta paura della morte incombente, del nulla. Va un po' meglio per chi crede nell'aldilà e nell'incontro con Dio. Ma anche tra costoro, nella maggioranza dei casi, il bilancio è fallimentare. Provano la profonda amarezza dei loro errori, delle loro imperfezioni, della infinita distanza tra quanto hanno fatto e quanto avrebbero dovuto fare secondo coscienza. E anche loro temono l'incognita del giudizio divino: Paradiso? Purgatorio? Inferno?

C'è poi una minoranza del dieci per cento che, dotata di grande talento creativo, si sente più forte di fronte alla morte: sa di lasciare una propria traccia nel mondo:
capolavori in musica, pittura, letteratura, teatro, architettura. Oppure grandi imprese politiche, grandi scoperte scientifiche. Ma anche tra costoro non mancano quelli che, avendo usato l'arte o la mente solo per ingigantire se stessi, non si rassegnano all'idea che il sipario si chiuda sugli applausi (e temono pure loro, segretamente, le ipotesi più minacciose: il Nulla, il Purgatorio, l'Inferno).

Rimane la percentuale ancora minore di chi, dotato di grandi virtù e qualità morali, può dire in piena coscienza di averle utilizzate al meglio per il bene degli altri:
lascia dietro di sé un prezioso patrimonio d'affetti, di insegnamenti, la realizzazione di opere umanitarie.
Costoro non temono la morte, molti anzi le sorridono sapendo che li ricongiunge con il loro amato Signore Iddio, il Padre Celeste. Sono gli Iniziati. Possono chiamarsi San Francesco o Gandhi, Teresa di Calcutta o Sai Baba, oppure non avere nome, essere l'umile santa sconosciuta della porta accanto, non importa. Sono l'élite privilegiata. Eppure, anche tra loro c'è talvolta il privilegiato cattolico che, stupito dei doni gratuiti ricevuti da Dio fin dalla nascita, si domanda perché Iddio li abbia riservati a lui e non ad altri. E in qualche caso è proprio questa riflessione che gli fa scoprire la teoria equanime del karma.
Per tutti gli altri, ripetiamo, il bilancio della vita è disperante. È molto difficile per loro trovare una logica nel breve e unico soggiorno sulla Terra. Chi poi è stato
perseguitato dalla sventura, da atroci sofferenze, o spinto dagli eventi verso il Male, finisce la sua vita col senso totale del vuoto. Sono i nichilisti, i negatori di un Dio ingiusto che possono approdare al suicidio o ricorrere alla droga come fuga dall'assurdo esistenziale.

Qualcuno obietterà: se costoro pensassero alla misericordia di Dio, al Purgatorio che può redimerli, sarebbero salvi. Può essere. Ma è quasi fatale che chi ha subito
tante ingiurie dalla sorte rimanga un tenace bestemmiatore che non crede più in nulla e men che meno in un Purgatorio dove l'aiuto divino è accompagnato da secoli o millenni di severe punizioni. «Non è con le punizioni (post-mortem, aggiungiamo noi) che si può correggere chi sbaglia», dicono illustri pedagoghi.
È molto più logico pensare che possiamo rimediare ai nostri errori se l'amoroso Padre Celeste ci offre la chance di tornare altre volte su questa terra, finché noi
stessi, con azioni più meritorie, avremo rinnovato il nostro cuore. Come dice Sai Baba:

Si rinasce per questo: per imparare ad amare.

Da: lista Sadhana di Guido da Todi.

Non salvare la tua vita a spese di quella di un altro, poiché egli in nascite future prenderà due delle tue vite. H.P.B.

Libreria Esoterica Antigua Tau e Centro Teosofico Paraclitus

venerdì 18 giugno 2010

La Città della Luce: Newsletter n. 14

Sattva, la piu' pura delle influenze materiali, e' luminosa e priva di malattia,
Rajas consiste in desideri ardenti e senza fine,
Tamas nasce dall'ignoranza ed e' causa d'illusione per tutti gli esseri,
Sattva incatena l'uomo alla felicita', Rajas alle azioni, Tamas all'ignoranza.


(Bhaghavad-Gita)

Cari Amici,
con questa newsletter, dedicata prevalentemente all'Ayurveda, vogliamo rivolgere un saluto e un ringraziamento anche a coloro che nelle scorse settimane hanno frequentato il fitto programma di corsi di Cucina, Massaggi e Trattamenti Ayurvedici.
Nella concezione Vedica, tutto cio' che esiste nell'Universo e' il risultato di una continua interazione tra essere e divenire, tra attivita' e passivita', tra mutamento e quiete. Tutta la Natura, intesa come creazione, e' composta da tre qualita' primarie, universali o Guna, il cui significato letterale e' "cio' che lega". Queste energie sono Sattva, l'energia della mente, Rajas, l'energia dell'azione e Tamas, l'energia degli istinti.
Sattva e' la forza che conduce verso l'alto; implica equilibrio, armonia, leggerezza, luminosita'; Rajas e' la forza che lavora in espansione, genera dinamismo e creativita''; Tamas e' la forza che spinge verso il basso, stimolando la concretezza, la vitalita' fisica, gli istinti.
L'Ayurveda o "Scienza della Vita" (da Ayus= vita e Vid=conoscenza) e' il millenario sistema medico-energetico dell'antica cultura vedica indiana che ci permette di conoscere come queste influenze operano nella nostra vita, nella nostra mente e nel nostro corpo.
Secondo l'Ayurveda, ci sono tre energie vitali, i Dosha, che govemano l'organismo umano.
Come il corpo psichico e' controllato dai tre Guna (Sattva, Rajas e Tamas), cosi' il nostro corpo fisico e' controllato e governato da tre elementi: Vata (Aria), Pitta (Fuoco), Kafa (Acqua).
Quando i tre Dosha sono in equilibrio, il nostro organismo e in omeostasi e quindi si gode di un buon stato di salute.
L'Ayurveda interviene come sistema di prevenzione e guarigione naturale in molti aspetti della vita dell'uomo: l'alimentazione, il massaggio, la meditazione, la cura del corpo, i trattamenti di bellezza, l'astrologia, l'erboristeria, la cristalloterapia e molte altre pratiche.
Alla base di ogni tipologia di intervento vi e' la conoscenza di se stessi. Il primo e fondamentale requisito per guarire se stessi e' ovviamente la chiara comprensione di come siamo fatti, quali sono i nostri Dosha.
Di seguito troverete il programma di alcuni dei corsi e seminari che si terranno nei prossimi mesi a Ripe (AN) presso la sede della Associazione La Citta' della Luce.

Venerdi' 18, Sabato 19 e Domenica 20 Giugno 2010 a Ripe (An)
Corso base di Astrologia Archetipica Evolutiva

Tenuto da Massimo Meloni con la partecipazione di Umberto Carmignani

Vi informiamo che il seminario di Secondo Livello Metodo Usui, previsto per il 26 e 27 Giugno 2010, e' stato spostato al week end del 10 e 11 Luglio 2010.

Sabato 19 e Domenica 20 giugno 2010 a Ripe (An)
Corso di Massaggio Ayurvedico della Donna in Gravidanza e del Neonato


Da Venerdi' 25 a Domenica 27 Giugno 2010
Si terra' presso la Citta' della Luce il Mystic Rose, Campo di Meditazione con Rajneesh.


Per informazioni e prenotazioni vibhavari@hotmail.it tel 347 3689907 www.oshorajneesh.net www.oshorajneesh.com

Sabato 3 e Domenica 4 Luglio 2010
Seminario di Primo Livello Reiki Metodo Usui: L'Arte della Guarigione
Corso Base di Massaggio Ayurvedico
Corso di Fiori di Bach e Acque di Luce

Sabato 10 e Domenica 11 Luglio 2010
Seminario di Secondo Livello Reiki Metodo Usui: L'Albero della Vita


Vi auguriamo buon viaggio nella vostra vita

Lo staff de La Città della Luce

giovedì 17 giugno 2010

20.3.10 "La chiesa è sotto la neve" ...arriviamo all'Arche.

Di nuovo un contributo dal diario di Gianni, Valentina, Martino e Nicolò: una famiglia, camperizzata, in viaggio tra diverse comunità intenzionali europee.
A loro la parola:


20/3/2010
Dopo due mesi e mezzo di ritorno ad una vita che non era più la nostra, in un luogo che più non appartiene, ripartiamo per il nostro viaggio sul nostro nuovo compagno di avventure: Iveco Turbo Daily del 1989.
Sento che è vivo, inizio ad avere una certa intimità con lui, ogni rumore, ogni piccolo segnale, sottili differenze in base al tipo di percorso che affrontiamo, mi parlano e mi chiedono adattamenti.
Insomma è una guida attiva, di quelle che ti fanno stare all'erta e ti richiedono fiducia nella vita.
Dobbiamo a questo punto dargli un nome, perché anche la sua “anima” appartenga alla nostra dimensione.

...Nella comunità si cena alle 19.00, ma noi arriviamo con quasi un'ora di ritardo. Il paesino di St. Antoine ci accoglie offrendoci immagini di storia, tutto è ben curato, le stradine, le case, poi l'Abazia... Ogni volta che mi trovo davanti a una simile struttura mi chiedo da dove provengano l'arte e la cura per costruire tali bellezza.
Ci sono voluti circa dieci minuti per ritrovarci, dopo mesi, a Casa, per comprendere che il vero significato dell'esistenza per me, è vivere in pace ed in armonia, con persone che come noi stanno cercando la felicità e l'amore, la semplicità e la condivisione.
Semplicità: semplicemente il gruppo che si occupa della cucina, una decina di persone di tutte le età, sulla porta di ingresso ad accoglierci sventolando le braccia.
Cercano di parlarci in Italiano, mescolando un po' di Spagnolo ed un pizzico di Francese.
Il tavolo del cibo è ancora imbandito per noi, buon cibo vegetariano e tanti sorrisi, i nostri bambini sono felicissimi.
La qualità della relazione la riconosciamo. Sembra in un attimo di ritornare a Casa.
Diffidenza, giudizio e paura sono svaniti, come lasciati nelle montagne che abbiamo attraversato per essere qui, questo è quello che semplicemente cerchiamo.
La cosa che più mi riempie il cuore è vedere la gioia negli occhi di Martino e Nicolò.

Cliccare qui per il primo post della famiglia in viaggio e qui per avere accesso al loro blog.

mercoledì 16 giugno 2010

"Le Nuvole" di Civita Castellana.

Di seguito la presentazione di un "Centro di Ecologia Umana", ubicato in provincia di Viterbo, con cui Vivere altrimenti ha stipulato un "libero gemellaggio" nella prospettiva di incoraggiare un progressivo "lavoro in rete".

Il Centro di Ecologia Umana Le Nuvole è nato il 24 settembre del 2007 (Bilancia ascendente Sagittario, Luna in Acquario) come punto di aggregazione di persone eterogenee unite però dall’ interesse comune per la cultura e il benessere in un territorio dalle potenzialità ancora in parte inesplorate. Non troppo lontana da Roma, alle cui infinite risorse culturali poter attingere, eppure non troppo vicina così da lasciar intatta una certa dose di rustica ma consapevole identità culturale, Civita Castellana si situa in una posizione geografica assolutamente strategica. Zona industriale alla cui produzione di articoli in ceramica risale il 40% circa del prodotto nazionale, i civitonici vantano un background culturale e storico di tutto rispetto, la cui origine risalirebbe alla popolazione dei Falisci, una popolazione presente nel territorio molto prima dello stesso Impero Romano. La natura a tratti ancora selvaggia e la bellezza dei siti archeologici fanno di questo luogo una meta per italiani e stranieri, molti dei quali decidono di trasferirsi definitivamente in queste straordinarie zone. Sono documentati i passaggi di Mozart e di Goethe e, oggi come ieri, Civita è luogo di incontro di scrittori e poeti, pittori e scenografi, attori e registi, persone di provenienza sociale e culturale molto ma molto diversa eppure semplicemente contente di aver scelto un vivere comune. E’ da questi incontri che è nata l’esigenza di un punto di aggregazione che possa riunire l’eterogeneità del gruppo e possa anche dare un contributo culturale alla crescita della già tanto ricca cultura locale. L’assunto di base delle Nuvole è che ‘La Cultura è Luce ‘ e che senza Cultura non può esservi un vero benessere, fisico e spirituale. Ogni individuo porta con sé una proposta, scopre all’interno del gruppo la sua ‘funzione’ che è poi quella di dare il proprio personale contributo alla vita associativa, contributo derivato dal percorso conoscitivo di ognuno di noi giorno dopo giorno.
Si è iniziato con il proporre delle classi di Yoga, si fa poesia nei Salotti la domenica, poi si approfondiscono i discorsi nel Percorso di Espansione della Coscienza, si studia il proprio tipo psicologico nel Corso di Astrologia Psicologica, giriamo per le scuole a parlare di Etica usando i burattini e una volta all’anno organizziamo un Convegno sulla Pace Mondiale. L’associazione dà il suo caloroso benvenuto a tutti coloro che sono interessati ai temi che trattiamo: ogni contributo è prezioso… perché è ormai risaputo che più che vincere, l’importante è partecipare!

www.lenuvoledicivita.it

lunedì 14 giugno 2010

Breve presentazione della Società Teosofica.

Non c’è pericolo che il coraggio intrepido non possa superare.
Non c’è prova che la purezza immacolata non possa attraversare.
Non c’è difficoltà che un intelletto forte non possa sormontare.

(H.P. Blavatsky)

Per parlare della Società Teosofica ― fondata a New York il 17 novembre 1875 da Helena Petrovna Blavatsky (1831-1891), nobildonna russa definita “personaggio memorabile fra coloro che hanno vissuto il ruolo del mago nell’Occidente moderno” e dal Colonnello Henry Steel Olcot (1832-1907), avvocato di successo interessato anche all’occultismo ed alle religioni orientali — bisogna spendere due parole sul concetto di Teosofia.
Questa viene identificata, nell’accezione tradizionale, con la “conoscenza sapienziale del divino” (dal greco theos, “dio”, e sophia, “saggezza”).
La teosofia antica si è profondamente legata all’esperienza mistica (“che concerne l’iniziato ai misteri”) ovvero al contatto diretto dell’uomo con il mondo divino o trascendente. In particolare all’esperienza mistica di matrice orientale, probabilmente più “diretta” e meno mediata dall’intelletto e vissuta, in Occidente, soprattutto in ambito neoplatonico e della patristica greca.
Citando il sito della Società Teosofica Italiana, ancora in merito al termine Teosofia:

«[…] venne usato da S. Paolo nella prima epistola ai Corinti (2,7), che risale all'anno 50 d.C., dove dice: '...parliamo della sapienza di Dio nel mistero ('lalumen theosophias en mysterio'), preordinata da Dio, prima dei secoli...' evidentemente con allusione alla sapienza dei concetti universali di Platone (427-347 a.C.) secondo il quale, dietro il mondo in perpetuo cambiamento esiste il mondo immutabile delle Idee o Principi esistenti nella Mente Divina che si possono cogliere mediante l'intuizione intellettuale o nell'estasi mistica.
Il termine' 'Teosofia' era […] spesso citato da Porfirio (233-305), biografo di Plotino, (205-) nell'opera De Abstinentia, nell'epistola 'Ad Abonem', ecc.
Il termine fu usato con lo stesso significato da Giamblico, morto nel 326 d.C., nell'opera 'De Mysteriis', da Dionigi nella 'Theologia Mystica' che tanta influenza ebbe nel pensiero medievale a cui si ispirarono teologi, mistici e filosofi per secoli, tra i quali ricordiamo San Bonaventura (1217-1274) ('Itinerarium Mentis in Deum'), Bernardo di Chiaravalle (1090-1153), Meister Eckart (1260-1328), Taulero (1300 c.ca-1361), Marsilio Ficino (1443-1499), Paracelso (1493-1541), Böhme (1575-1624), Gichtel (1638-1710), Saint-Martin (1743-1803), ecc. come pure i Sufi, mistici islamici di chiara origine neoplatonica, come Fertd al-Dtn Attar (c.ca 1142-1220).
[…]
Helena Petrovna Blavatsky attribuisce l'uso di questo termine ad Ammonio Sacca (160-243), fondatore della Scuola di Filosofia Eclettica di Alessandria d'Egitto, il quale ebbe tra i suoi discepoli Plotino (206-270), Origene, Clemente ed altri eminenti continuatori del suo pensiero.»



Madame Blavatsky

Helena Petrovna von Hahn nasce nel sud della Russia nel 1931 rivelando prestissimo inusuali capacità psichiche ed intrattenendo rapporti con entità di una dimensione non ordinaria. La giovane Helena Petrovna si distingue inoltre per il carattere particolarmente irrequieto e ribelle che la spinge, per sfuggire all’opprimente clima domestico, a sposarsi prestissimo con un uomo molto più anziano, Nikifor Blavatsky. È il 1848 ed Helena Petrovna ha appena 17 anni.
Il matrimonio dura solo tre mesi dopo i quali Helena Petrovna, divenuta nel frattempo Madame Blavatsky, fugge a Costantinopoli per poi raggiungere l’Egitto, la Grecia, visitare l’Europa Orientale, il Canada e le Americhe. Nel corso dei suoi diversi viaggi coltiva assiduamente la ricerca di una conoscenza occulta che possa aiutarla a decriptare i poteri latenti nell’uomo, alcuni dei quali sta sperimentando, personalmente, dall’infanzia. Viene dunque in contatto con diverse forme di magia, stregoneria, negromanzia. Entra in contatto con gli ambienti spiritisti che stanno attirando, in questi anni, un numero crescente di persone, soprattutto in America.
La ricerca della conoscenza occulta, tuttavia, non rappresenta il suo unico interesse.
Dopo quasi vent’anni dal suo matrimonio, nel 1867, arruolatasi nell’esercito garibaldino, viene ferita nella battaglia di Mentana.
Alla fine dello stesso anno raggiunge l’India per entrare presto in Tibet da dove non si avranno più notizie di lei per un discreto periodo di tempo (i cosiddetti “anni velati”).
Fondamentale, nella biografia di Madame Blavatsky, l’incontro con il maestro, in principio una presenza “misteriosa ma familiare”, “un indù maestoso con un turbante bianco” che avrebbe costantemente sentito come “suo protettore”.
Nel 1851 lo riconosce in una processione, a Londra per poi ritrovarlo, il giorno dopo, ad Hyde Park. I due hanno un colloquio di grande intensità. Le viene conferito un incarico particolarmente impegnativo e causa, in futuro, di notevoli problemi e sofferenza.
Lui si rivela come un Mahatma, iniziato nella conoscenza e nel potere occulto, un Maestro di Saggezza, facente parte di un gruppo eletto di persone che abbiano sviluppato i propri poteri psichici e spirituali sino a padroneggiare integralmente l’ordinaria natura umana.

«Essi sono diventati uomini “perfezionati” ed hanno oltrepassato la fase evolutiva degli uomini ordinari. Alcuni di loro, invece di passare nei regni sovrumani, scelgono di rimanere almeno per un po’ sulla terra per aiutarci ed ispirarci durante il nostro viaggio spirituale. Sono i nostri “fratelli maggiori”, che lavorano dietro le quinte e formano un “muro protettivo” contro ulteriori e peggiori mali che altrimenti potrebbero accaderci».
(AA.VV., La vita di Helena Petrovna Blavatsky, ETI, Vicenza, 2002).

Dai maestri Madame Blavatsky impara i segreti della natura, ad utilizzare nel modo più opportuno i suoi poteri ed essere pronta per vivere al servizio del maestro “suo protettore”.
Nel luglio del 1874 è a New York. Entra in stretto contatto con gli ambienti spiritisti tentando di valorizzarne l’opportunità di arginare lo scetticismo materialista proprio degli ambienti scientifici e parascientifici del tempo.
Conoscendo le cause profonde delle manifestazioni spiritiche e disconoscendo le spiegazioni superficiali date da medium o sedicenti tali, Madame Blavatsky inizia presto a guardare con occhio critico agli stessi ambienti. Non nasconde le sue perplessità a H.S. Olcott che conosce in una fattoria del Vermont dove si sono entrambi recati per assistere ai fenomeni prodotti da due medium.
Di nuovo a New York, i due si incontrano nuovamente e Madame Blavatsky ha modo di comunicare in maniera approfondita al colonnello Olcott le sue conoscenze (apprese dai maestri) sui fenomeni spiritici.


Nascita della Società Teosofica

Gli incontri di Madame Blavatsky con il colonnello Olcott ed altre persone interessate agli “insegnamenti” di lei, tra i quali il giovane legale William Q. Judge, iniziano a svolgersi con cadenza regolare, a New York.
La Blavatsky era stata invitata dai Maestri a fondare una Società, avvalendosi del supporto di Olcott, con l’intento di indagare, tra le altre cose, i fenomeni spiritici e psichici.
Il 17 novembre 1875 viene dunque formata la Società Teosofica con Olcott nelle funzioni di Presidente, Madame Blavatsky (HPB) di Segretaria e Judge di Consigliere. Gli obiettivi della Società vengono formulati come segue:

«1. Fratellanza universale

2. I membri non fanno distinzione di razza, credo o posizione sociale, ma ogni membro deve essere giudicato e considerato in base ai suoi meriti personali

3. Studiare le filosofie orientali, principalmente quelle dell’India, presentandole gradualmente al pubblico in varie opere che interpretassero le religioni esoteriche alla luce degli insegnamenti esoterici

4. Opporsi al materialismo e dogmatismo teologico in ogni modo possibile, dimostrando l’esistenza di forze occulte nella natura, sconosciute alla scienza e la presenza dei poteri psichici e spirituali dell’uomo tentando, allo stesso tempo, di ampliare le prospettive degli spiritisti mostrando loro che ci sono altri, molti altri agenti all’opera nella produzione dei fenomeni [paranormali] oltre gli “Spiriti” dei morti
».
(Ivi, pp. 19-20).

La Società, in principio, non ha molto successo anche in virtù delle sue posizioni critiche nei confronti degli spiritisti che ne potrebbero rappresentare un primo, importante “bacino” di soci. Non mancano, tuttavia, persone che iniziano ad interessarsi al lavoro teosofico tra i quali spicca lo scienziato Thomas Edison.
Il quartier generale della Società è in West 34th Street, 443 dove HPB inizia a scrivere il celebre testo Iside svelata.


Il trasferimento in India

Il 16 Febbraio 1879, HPB ed il colonnello Olcott giungono a Bombay dove costituiscono la prima sede della Società. Fraternizzano con indiani progressisti, ripudiano la cultura castale, ravvivano l’interesse per il sanscrito e percorrono buona parte del paese per divulgare i principi teosofici e costituire gruppi locali. Il 17 Dicembre 1882 stabiliscono, con l’approvazione del Maestro, il quartier generale della Società in un sobborgo di Madras: Adyar.
Interessante segnalare che, nel corso delle loro peregrinazioni indiane, adottano per la Società Teosofica il motto dei Maharaja di Benares: Non c’è religione superiore alla verità.
In India HPB, grazie anche a spregiudicate macchinazioni di alcuni suoi collaboratori, viene presto accusata di frode. L’argomento merita un approfondimento che non è opportuno in questa sede, in cui si sta tentando di realizzare un presentazione generale della Società. Non mancherò dunque di ritornarci in un successivo post. Per ora basta menzionare che l’accusa si sarebbe rivelata, nel tempo, infondata.
L’effetto su HPB, tuttavia, è cruciale. Il 31 marzo 1885 lascia, definitivamente, il subcontinente. Di ritorno in Europa, inizia a dedicarsi alla sua opera più importante: La Dottrina Segreta; 1400 pagine in due volumi in cui vengono citate altre 1100 opere, pubblicata nel 1888.

«E’ una sintesi, che rappresenta la Saggezza dei tempi che pochi conoscevano da tempo immemorabile e che lei definì “la tradizione perenne”. Prese il materiale da epoche antichissime e lo integrò con il nuovo in un contesto moderno. Il primo dei due volumi si intitola Cosmogenesi e tratta della nascita e del successivo sviluppo del cosmo, le sue origini spirituali, i processi ciclici, le Leggi e la sua struttura gerarchica. Il secondo, Antropogenesi, tratta della nascita dell’Uomo e della sua evoluzione su questo pianeta durante milioni di anni.
[…]
La Dottrina Segreta preannunciò molte scoperte scientifiche quali la scissione dell’atomo e quelle che mostrano che l’intera struttura, l’edificio sul quale costruiamo la nostra immagine della realtà fisica, è fondamentalmente energia. Il mondo manifesto, in tutte le sue sfaccettature, deriva dalla differenziazione di un unico Elemento, una specie di plasma primordiale, relativo alla REALTA’ Assoluta immutabile
».
(Ivi, pp. 32-33)

Dopo circa 3 anni dalla pubblicazione de La Dottrina Segreta e dopo aver portato a termine altre due opere basilari nella letteratura teosofica: La voce del silenzio e La chiave della teosofia, HPB muore a Londra con quest’ultimo messaggio per i teosofi: “mantenete il legame intatto…fate che la mia ultima incarnazione non sia un fallimento”.


Principi teosofici e STI

Non è semplice entrare nello specifico dottrinario della Società Teosofica, in particolare in quella che vuole essere una presentazione sintetica.
Un prima sintesi interessante credo sia offerta dal Dizionario delle religioni, diretto da Giovanni Filoramo:

«Dalle origini segnate dal contatto con lo spiritismo la Società Teosofica si sviluppa assorbendo sempre maggiori elementi orientali (fra cui la dottrina della reincarnazione, una parola che proprio Madame Blavatsky renderà popolare in Occidente sostituendola a “metempsicosi” o “trasmigrazione”), soprattutto dopo il trasferimento della società ad Adyar
[…]
Il pensiero di Madame Blavatsky – che trova la sua maggiore esposizione in The secret doctrine (1888) – unisce in realtà temi orientali ed esoterici e descrive l’universo come un duplice processo: di condensazione dello spirito verso la materia e di ritorno dalla materia allo spirito attraverso un ciclo evolutivo, di cui è protagonista anche l’uomo mediante il processo educativo costituito dalle reincarnazioni, in cui si perfeziona con l’aiuto dei maestri, uomini in carne ed ossa che – liberi ormai dal ciclo delle reincarnazioni – restano sulla terra per aiutare l’umanità
»
(Giovanni Filoramo, Dizionario delle religioni, Einaudi, Torino, 1993)

Credo inoltre meriti citare la Dichiarazione dei Principi della Società citando dal sito della Società Teosofica Italiana:

«- La Società Teosofica è composta da studiosi appartenenti a qualsiasi religione del mondo o a nessuna, uniti nell'approvare gli scopi della Società, con il desiderio di rimuovere gli antagonismi religiosi e di dialogare con gli uomini di buona volontà, qualunque siano le loro opinioni religiose.

- Ciò che anima questi studiosi è il desiderio di studiare le verità religiose, scientifiche e filosofiche, nonché di condividere con gli altri i risultati dei loro studi.

- Il loro vincolo di unione non è la professione di una credenza comune, bensì una comune ricerca ed aspirazione alla Verità.

- I teosofi sostengono che la Verità deve essere cercata con lo studio, con la riflessione, con la purezza della vita, con la devozione agli elevati ideali e considerano la Verità come una ricompensa alla quale si mira, non come un dogma che si deve imporre con autorità.

- I teosofi ritengono che ciò in cui si crede deve essere il risultato dello studio individuale o dell'intuizione e non la sua premessa e che deve basarsi sulla conoscenza, non sulle affermazioni verbali.

- I teosofi estendono la tolleranza a tutti, anche agli intolleranti, non come un privilegio da concedere, bensì come un dovere da adempiere e cercano di rimuovere l'ignoranza, non di punirla.

- I teosofi considerano ogni religione come un'espressione della Divina Saggezza e preferiscono studiarla anziché condannarla; praticarla anziché farne proselitismo.
Pace è la loro parola d'ordine e Verità la loro mèta.

- La Teosofia è il corpo della verità che forma la base di tutte le religioni e che non può essere ritenuta come possesso esclusivo di nessuno.

- La Teosofia presenta una filosofia che rende la vita comprensibile e che dimostra che la giustizia e l'amore guidano la sua evoluzione.

- La Teosofia pone la morte nel suo giusto posto come un incidente ricorrente in una vita senza fine, che apre le porte ad una esistenza più piena e più radiosa.

- La Teosofia restituisce al mondo la Scienza dello Spirito, insegnando all'uomo a riconoscere se stesso nello Spirito e a riconoscere la mente ed il corpo come suoi strumenti.

- La Teosofia illumina le Scritture e le dottrine delle religioni rilevandone i reconditi significati e in questo modo le giustifica di fronte al tribunale dell'intelletto, come sono sempre state giustificate agli occhi dell'intuizione.

I membri della Società Teosofica studiano queste Verità ed i teosofi cercano di viverle.

Chiunque sia disposto a studiare, a essere tollerante, a tendere in alto, ad operare con perseveranza, sia benvenuto come membro, ma dipende da lui stesso diventare un vero Teosofo
».

In Italia la Società Teosofica nasce nel Febbraio 1902. Censurata nel periodo fascista, viene eretta in Ente Morale filantropico-culturale con Decreto del Presidente della Repubblica n. 821 il 15/9/1980.
Come ha precisato la Dott.ssa Annie Besant, secondo presidente della Società Teosofica, dal 1907 al 1933 ed è riportato nella Dichiarazione dei Principi citata, “il vincolo d’unione tra i membri della Società Teosofica non è una credenza comune, bensì una comune ricerca della Verità”. Questa affermazione segna a mio vedere una distinzione cruciale tra un’attitudine ordinariamente fideistica ed una di tipo gnostico (conoscitivo, nel senso più alto) che possa esprimersi attraverso una sorta di “laicismo praticante”.
In diretta continuità con quanto affermato nel giorno della sua fondazione, gli scopi della Società Teosofica sono i seguenti:

1. Formare un nucleo della fratellanza universale dell’umanità, senza distinzione di razza, credo, sesso, casta o colore.
2. Incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienza.
3. Investigare le leggi inesplicate della natura e le facoltà latenti nell’uomo.

Simpatizzare con questi scopi è l’unica condizione richiesta per associarsi.

Il quartier generale della Società Teosofica è ancora ad Adyar (www.ts-adyar.org). Sedi e gruppi teosofici sono presenti nei 5 continenti.
In Italia la sede principale della Società Teosofica è in viale Quintino Sella, 83/E, 36100, Vicenza (www.teosofica.org)